Su un alto, a pancia in su o pancia in giù?
Un nuovo studio dimostra che dormire su un lato contribuisce a rimuovere i rifiuti dal cervello in modo più efficiente e, di conseguenza, può aiutare a ridurre la probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre malattie neurologiche.
Il Professor Maiken Nedergaard, uno degli autori dello studio, ha detto:
"E 'interessante il fatto che la posizione di sonno laterale è già la più popolare negli esseri umani e la maggior parte degli animali - anche in natura - e sembra che ci siamo adattati alla posizione di sonno laterale proprio per cancellare in modo più efficiente i prodotti di scarto del metabolismo che si sono accumulati mentre siamo svegli”
Un nuovo studio dimostra che dormire su un lato contribuisce a rimuovere i rifiuti dal cervello in modo più efficiente e, di conseguenza, può aiutare a ridurre la probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre malattie neurologiche.
Il Professor Maiken Nedergaard, uno degli autori dello studio, ha detto:
"E 'interessante il fatto che la posizione di sonno laterale è già la più popolare negli esseri umani e la maggior parte degli animali - anche in natura - e sembra che ci siamo adattati alla posizione di sonno laterale proprio per cancellare in modo più efficiente i prodotti di scarto del metabolismo che si sono accumulati mentre siamo svegli”
Lo studio aggiunge quindi un ulteriore supporto al concetto che il sonno abbia anche la funzione biologica di 'ripulire' le scorie che si accumulano durante le attività.
Lo studio ha indagato questo meccanismo di
'pulizia' del cervello nei topi in tre diverse posizioni di sonno: sul lato, a pancia
in giù, e a pancia in su.
Gli scienziati hanno monitorato il percorso linfatico e la sua funzione di drenaggio e hanno evidenziato che questo era più efficiente in posizione laterale rispetto alla posizione supina o prona.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neuroscience (Lee et al., 2015) ed il prossimo passo sarà quello di testarlo sugli esseri umani.
Gli scienziati hanno monitorato il percorso linfatico e la sua funzione di drenaggio e hanno evidenziato che questo era più efficiente in posizione laterale rispetto alla posizione supina o prona.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neuroscience (Lee et al., 2015) ed il prossimo passo sarà quello di testarlo sugli esseri umani.
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