La malattia di Parkinson è una patologia degenerativa del Sistema Nervoso Centrale caratterizzata da rallentamento motorio, rigidità muscolare e tremore.
Diversi studi hanno mostrato
che, se da una lato a essere primariamente coinvolto nella malattia è il
sistema motorio, dall’altro lato, il decorso è caratterizzato
dalla presenza di alterazioni che riguardano anche le sfere
cognitiva e affettiva.
Talvolta questi deficit possono essere così gravi da configurare un quadro di demenza.
Il declino cognitivo che si osserva è contraddistinto da rallentamento dei processi mentali
(bradifrenia) e da una
maggiore compromissione dell’attenzione e di alcune componenti delle funzioni
esecutive (insieme delle capacità che permettono il ragionamento complesso, la
risoluzione di problemi, l’ideazione di concetti e la pianificazione di azioni). Dal punto di vista emotivo-comportamentale si osservano cambiamenti di personalità e disturbi affettivi caratterizzati prevalentemente
da depressione e apatia, allucinazioni e deliri, disturbi del sonno.
La valutazione neuropsicologica è diventata parte integrante della
valutazione clinica dei pazienti con malattia di Parkinson ed è molto importante nel percorso diagnostico, sia per un corretto inquadramento nosografico e prognostico,
sia perché i disturbi cognitivi,
hanno un peso notevole nella ridotta qualità
di vita dei pazienti.
Inoltre, l'analisi qualitativa del profilo di compromissione neuropsicologica
consentirà,di discriminare tra diverse forme di demenza e, quindi, di indirizzare il clinico nella corretta gestione farmacologica del paziente. http://psicologia-voghera.blogspot.it/2014/03/neuropsicologia-clinica.html
I disturbi cognitivi e comportamentali determinano inoltre gravi difficoltà
di assistenza da parte dei familiari e ciò può richiedere l'ntervento del neuropsicologo
per un supporto psicoeducativo.
Per informazioni:
D.ssa Sara Battezzato
Tel. 333-4272764 E-mail: sbattezzato.psicologia@gmail.com
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